Esco di Rado – (da Babel 21)

NON È UN RPG

Ho sempre pensato un gran male dei videogiocatori, me compreso, per carità. Quando parlo di loro mi piace definirli degli sfigati rincoglioniti con l’apertura mentale di un tostapane smarrito, me compreso, per carità. Invecchiando, però, pur rimanendo giovane sia dentro che fuori, continuo a pensare le stesse cose senza il me compreso nel prezzo. Perché io non li capisco i videogiocatori, non li capisco quasi mai.

Si parlava di Mass Effect 2 una mattina uggiosa come tante altre. Che poi non era mattina e io non so nemmeno se esiste la parola “uggiosa”. Però mi piaceva, e sembro meno cretino se uso parole difficili. Comunque si discuteva su quanto Mass Effect 2 fosse effettivamente un RPG. Lo so che dall’esterno anche solo il motivo della discussione sarebbe da chiamata al 118, ma siamo fatti così, per noi è una questione importante. Ed è lì che ho smesso di capire. Perché Mass Effect 2 non è un RPG? – chiedevo – e la spiegazione tra le righe era a dir poco agghiacciante. Un RPG, per essere tale, deve avere questo, quest’altro e pure un pizzico di quello, ma soprattutto deve essere come è sempre stato. Non importa che il gioco BioWare abbia punti esperienza, punti abilità, dialoghi, armi upgradabili e tutto quello che il manuale del perfetto gioco di ruolo richiede, non importa perché è diverso. E che diamine, questo è razzismo bello è buono. Quando inventeranno il motore a caramelline gommose, si potrà parlare lo stesso di automobile o improvvisamente si trasformerà in un calesse? Una squadra allenata da Ballardini, per quanto sia difficile crederlo, è pur sempre una squadra di calcio così come un velociraptor è un dinosauro a prescindere da cosa si è mangiato a cena. Per quanto possa divertirsi con fucili e proiettili, insomma, Mass Effect 2 non diventerà mai un cacciatore di conigli.

Qualche tempo fa, invece, si parlava della carriera di Forza Motorsport 3, la mattina era meno uggiosa del solito. Per come la vedo io, può esistere un videogioco simulativo di auto senza carriera sfrangiapalle, per come la vedono gli appassionati questa è parte irrinunciabile del pacchetto. Continuo a non capire. Ma proprio neanche per sbaglio, quindi nemmeno lo spiego perché mi sembra una follia. Se invece capite, mi dispiace un sacco per voi, ma non posso più aiutarvi. Io continuo a sognare pennette al ragù, a voi lascio il sugo buono e la pasta in bianco.

Un altro pomeriggio, era così tardi che la uggiovia era già chiusa, leggevo senza intervenire le proteste su Dante’s Inferno. Gente che la Divina Commedia non l’ha letta nemmeno per fare felice un professore d’italiano era tutta intristita per il cattivo uso del proprio personaggio preferito. Attenzione, sulla carta il Dante di Electronic Arts impauriva e disgustava pure me, ma non certo perché mancava di rispetto alla Divina Commedia. Era l’idea di un Bruce Willis con battutine facile a terrorizzarmi, non che fosse stravolta un’opera del 1300 e rotti. E per qualcuno l’adattamento inglese che schifo, e per altri Beatrice è una santa, e chi Dante si rivolta nella tomba, e chi Geppo era meglio e pure chi dovrebbero creare un girone solo per Corona. Come fai sbagli, ecco perché i videogiochi sono ambientati a New York, hanno un protagonista che si chiama Jet e non ci sono mai mattine uggiose.

E allora io non lo capisco che cosa vogliono i videogiocatori. Almeno tre volte al giorno, quattro durante i festivi, sono lì a lamentarsi di un mondo di seguiti e poche innovazioni, inneggiano alla fantasia e al rischio non calcolato e poi, se tutto non è come deve essere, è per forza di cose sbagliato. Non è colpa di Nintendo se Mario Galaxy si porta sulle spalle l’eredità delle vite da collezione. Se Nintendo decidesse di farne a meno anche a livello estetico, all’atto pratico non servono più a nulla da Mario 64, una mandria di lamentosi la rincorrerebbe con la forca e il bastone perché no, non è più Mario.

Falcone diceva che la mafia a volte sembrava uno spiraglio di logica in un mondo incomprensibile. Io non sono Falcone, però, i videogiocatori non sono mafiosi (se lo siete, però,  dimenticate gli insulti di sopra, per voi non valgono) e a me sembrano tutto fuorché logici. Pazzi, esaltati, antichi e limitati forse, ma logici proprio no. Ma tanto io non li capisco. E no, i Tomb Raider da Legend in poi non sono veri Tomb Raider.

Questo è il link ai pdf dei vecchi Babel 

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